Se lo scopo, cioè, è quello di aggiungere una qualsiasi cosa che non dipenda da noi, ma dagli altri o dai casi della vita, potremmo in ogni momento non raggiungerla o perderla, ed allora saremmo presi dallo sconforto, dalla depressione o dalla disperazione.
Se invece ci prefiggiamo la realizzazione di noi stessi, di quello che sentiamo di essere e non di quello che gli altri vogliono per noi o che la società vuole, allora forse potremmo possedere per tutta la vita ciò che desideriamo. Perchè ci si può sentire realizzati e felici pur vivendo sotto un ponte come un qualsiasi barbone. Ma non si può fare tutto insieme e nello stesso momento, dobbiamo scegliere. Come non è possibile pensare di risparmiare e fare shopping tutti i giorni. I momenti della nostra vita devono essere pieni, ma non frenetici; il tempo deve essere impiegato in modo fruttuoso, ma non ansioso. Se questo dovesse accadere dovremmo chiederci: "Che cosa vogliamo fare veramente in questa nostra vita? Di che cosa abbiamo veramente bisogno? Come possiamo ottenerla senza autodistruggerci? Quanto ci costa in temini di stress?
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Paul Gauguin - Da dove veniamo Chi siamo Dove andiamo (1897) |
Paul Gaugin, pittore francese, morto all'inizio del secolo scorso, dopo una promettente carriera presso un agente di cambio, a 35 anni lasciò il lavoro di agente e la famiglia per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Dopo varie peregrinazioni per il mondo, si stabilì a Tahiti perché là riscontrò nella cultura primitiva la sorgente primordiale delle proprie emozioni e sensazioni. Gaugin distrusse completamente non solo la sua vita, ma anche quella della sua famiglia. Più la sua vita andava a pezzi, più la sua arte progrediva. Fu una scelta difficile e per compierla pagò un prezzo altissimo. Ma divenne un grande artista. Come agente di cambio avrebbe vissuto una vita più tranquilla, tuttavia, oggi sarebbe una delle mille croci sconosciute di un oscuro cimitero di Parigi. La cosa fondamentale per la quale vivere, è trovare il senso della vita in ciò che stiamo facendo e se non lo troviamo, vuol dire che stiamo vivendo secondo un percorso stabilito da altri. "Se c'è un sentiero tracciato, quello è il sentiero di qualcun altro". Ci vuole coraggio per fare ciò che si ritiene giusto od opportuno e bisogna saper scegliere anche a costo di pagare un alto pedaggio. Alle volte la decisione può comportare della sofferenza e incidere sulla nostra vita. Solo dopo molto tempo si saprà se la scelta è stata quella giusta. Perchè molti contano su di noi, molti hanno fatto e fanno progetti su di noi e vogliono farci salire sul loro treno, ma alla fine le decisioni e, soprattutto, le conseguenze sono solamente nostre. Ha scritto Sehopenauer, filosofo tedesco, che la nostra vita, solo nel ricordo mostra la sua trama, ma mentre la si vive sembra soltanto un pasticcio, una sorpresa dopo l'altra. Perciò, argomenta J.Campbell, segui la tua strada, non quella degli altri, e le cose ti accadranno. Dal momento che si tratta della tua strada e nessuno l'ha percorsa prime di te, non ci sono precedenti, quindi tutto ciò che accade è una sorpresa e giunge sempre a proposito. E davvero una amara sorpresa sarebbe, arrivare in cima alla scala e accorgersi che era appoggiata sul muro sbagliato.
(Lino Venturini)
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